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astrolabio

Glossario Italiano - Zope-Id: astrolabio

autore / Autor / author Camerota, Filippo
descrizione / Beschreibung / description Strumento di misurazione astronomica e terrestre. Perfezionato dagli astronomi arabi ma già noto, secondo alcuni, ad Apollonio e Archimede (220 a.C.) e perfino a Eudosso di Cnido (350 a.C.), l'astrolabio è il più diffuso strumento di misurazione del Medioevo e Rinascimento. Lo strumento nasce da una proiezione piana (stereometrica) della sfera celeste la cui rappresentazione (planisfero) è incisa su una o più lastre di ottone (timpani), una per ogni latitudine, sormontate dalla rappresentazione dell'eclittica e delle stelle fisse (rete). La faccia recta dell'astrolabio, con la rete e le lastre planisferiche, serviva a dimostrare il movimento circumpolare delle stelle, a calcolarne gli spostamenti, insieme a quelli del sole, a tradurre le coordinate eclittiche in coordinate equinoziali e viceversa, e a determinare le ore diurne e notturne. La faccia versa invece (dorso), munita di varie scale di misura (scala dei gradi e quadrato delle ombre), era specificamente destinata ai rilevamenti astronomici e topografici. Il quadrato delle ombre, in particolare, fu adottato fin dal Medioevo per uno dei più diffusi strumenti topografici, il cosiddetto quadrato geometrico (v.).
immagini / Abbildungen / images
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didascalie / Bildlegenden / image descriptions Fig. in Cosimo Bartoli, Del modo di misurare le distantie…, p. 29v.
rimandi / Verweise / references
riferimenti / Zitate / citations
riferimenti alla trattatistica / Zitate aus Traktaten / citations from treatises Geoffry Chaucer, Treatise on the astrolabe, in R.T. Gunther, Early science in Oxford, vol. I, Chaucer and Messahalla on the astrolabe, Oxford 1929; Johannes Stöffler, Elucidatio fabricae ususque astrolabii, Oppenheim 1513; Juan de Rojas Sarmiento, Commentariorum in astrolabium, Parigi, 1550; Cosimo Bartoli, Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le provincie, le prospettive, et tutte le altre cose terrene, che possono occorrere a gli uomini, secondo le vere regole d'Euclide, et de gli altri più lodati scrittori, Venezia, Francesco Franceschi, 1564; Egnazio Danti, Trattato dell'uso et della fabbrica dell'Astrolabio, con l'aggiunta del planisferio del Rojas, Firenze, Giunti, 1569;
 

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